Le donne che escono dai muri
Con queste opere celebro la visibilità che le donne possono avere, anche se
vivono in contesti non scelti ma a loro concessi, e se escono solo per le
incombenze del quotidiano.
Sono delle immagini femminili più lievi, riflessive, ieratiche, donne in cerca di
se stesse, che provano a pensare le forme del quotidiano e a ricrearle
secondo la loro sensibilità e il loro gusto.
In alcuni di questi quadri c’è una ciotola piena di parole prese dalle poesie
che amo, come contenitore intimo dei pensieri delle donne, e le espressioni di
queste figure femminili sono sospese, riflessive, indecifrabili e misteriose,
perché rappresentano l’attesa del momento giusto per pescare le proprie
parole e raccontarsi facendo emergere la propria interiorità.
Le donne che escono dai muri sono delle donne-natura, legate alla terra,
perché la terra permette di testimoniarci, di toccare con mano, e nell’uscire
dai muri o dalle rocce con dei fiori in testa, queste figure riflettono ed
esprimono il mio filo conduttore: la voglia di sentirsi al sicuro, di essere
contenute in un luogo protetto, in una costante gestazione di se stesse, ma
anche il il bisogno di lasciare dei segni nel mondo e di emergere dagli sfondi.